Dalla psicologia sociale ai dati geo-comportamentali: la motivazione mi ha portato a lavorare in Beintoo

Nel mondo del marketing e dell’advertising sono molti i temi da poter esaminare ma oggi, voglio parlarvi di motivazione e tenacia, qualità indispensabili per chi vuole addentrarsi in questo mare di dati, formati pubblicitari, centri media, brand e tanto altro. La mia storia inizia al Master del Sole 24 Ore in Marketing, Comunicazione e Digital Strategy dove, durante il percorso di studi, ho avuto l’occasione di conoscere BeintooIncuriosito, ho cercato informazioni spulciando il sito, leggendo qualche comunicato stampa e ascoltando i video su Youtube.

Per una laureato in psicologia sociale come me, scoprire che in Beintoo si studiano i dati geo-comportamentali dei consumatori per desumerne abitudini e caratteristiche, che si effettuano analisi con gli strumenti forniti dalla location intelligence su store, brand, competitor e prodotti, è stato come trovare una miniera d’oro. Da lì ho attuato un piano d’attacco, quasi rischiando di essere percepito come stalker, contattando i riferimenti interni per cercare di ottenere un colloquio. Ho anche cercato qualsiasi appiglio per fare molteplici e “discretissimi” solleciti indiretti. Il primo, di feedback del colloquio (lo consiglio a tutti, fatelo sempre), ribadendo il mio interesse per la posizione di Junior Project Manager. Il secondo utilizzando come scusa un loro intervento all’Internet Motors di Roma. Alla fine, dopo averli sfiniti, hanno deciso di assumermi probabilmente spinti dalla mia forte ed evidente motivazione.

Ho iniziato curando la gestione interna delle campagne e il coordinamento tra i vari team e i clienti. Man mano mi sono appassionato all’aspetto commerciale e attualmente ricopro entrambi i ruoli.Durante questo percorso ho ritenuto opportuno dare il giusto peso al rapporto one to one con i nostri clienti. Mi fa piacere essere utile e di aiuto e ciò mi ha permesso di instaurare dei rapporti solidi e di reciproca fiducia, tanto da permettermi di affermare che l’aspetto consulenziale, in questo settore, è tutto. Conosco la realtà dei clienti, le loro peculiarità e il loro approccio strategico. Grazie alla sinergia creata, consiglio il prodotto, l’audience o il formato adatto ad una specifica esigenza del momento. Il vero valore aggiunto, per me, è proprio la personalizzazione dell’offerta, la cura e l’attenzione che posso riservare ad ogni cliente. Nel digital ritengo che leggere e studiare costantemente possa fare la differenza e che la carta vincente sta sempre nella valorizzazione dell’unicità che contraddistingue un brand/prodotto da un altro.

Cosa mi aspetto dal futuro? Il futuro è già ora. Per definizione è in divenire. Oggi è il futuro di ieri e, per me, oggi significa applicare i concetti appresi durante gli studi universitari e le costanti letture da autodidatta per cercare di offrire sempre una proposta originale e perchè no, anche innovativa. Ogni giorno, da ogni brief, si può tirare fuore la Piramide di Maslow, la fase del ciclo di vita in cui si trova il target (tirando in causa Erik Erikson), studiare l’atteggiamento di questo verso il prodotto/categoria e il posizionamento sul mercato rispetto ai competitor. In un mercato dominato dalla fluidità, sicuramente essere trasversali e saper applicare le proprie competenze in diversi settori è fondamentale. Ciò che più di ogni altra cosa, però, mi ha permesso di intraprendere la mia strada è stata la costante voglia di mettermi in gioco, di rischiare e faticare ogni giorno per raggiungere un obiettivo.

Il modo per iniziare è quello di smettere di parlare e iniziare a fare” (Walt Disney).

Roberto Verrengia

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